Pavimenti in mosaico: un’arte che attraversa i secoli

Si può dire che i pavimenti in mosaico siano sempre esistiti. Il più antico esempio di quest’arte risale all’VIII secolo a.C. Parliamo di una pavimentazione in ciottoli bianchi, neri e rossi che presenta una decorazione a motivi geometrici. Questo importante reperto, che dimostra l’antichità del pavimento a mosaico, è stato ritrovato nel 1956 a Gordion, in quella che un tempo era l’antica Frigia (e che oggi è la Turchia). 

Il mosaico è dunque una forma artistica estremamente vetusta – ed estremamente affascinante. Tessera dopo tessera ha attraversato i secoli, lasciando una traccia indelebile nella storia dell’arte, dell’architettura e dell’arredamento. Oggi rappresenta una delle tecniche decorative più sofisticate e apprezzate nel mondo del design contemporaneo.

In questo articolo scoprirai le radici storiche del mosaico, i suoi usi attuali e i vantaggi di questa pavimentazione di pregio. 

La storia del mosaico: un breve riassunto

Per quanto ne sappiamo, lo Stendardo di Ur rappresenta il primo tentativo dell’uomo di produrre un oggetto artistico per mezzo della tecnica del mosaico. Questo oggetto, un piccolo pannello rettangolare a due facce, è stato rinvenuto in Mesopotamia e risale, più o meno, al 2600 a.C. Delle figure umane realizzate per mezzo di conchiglie e pietre dure si stagliano su una base di lapislazzuli tagliati irregolarmente e fissati su un pannello ligneo con un impasto di bitume. Ecco il primo mosaico della Storia.

Questa tecnica, da allora, si è consolidata, è cambiata, è evoluta. Ma è solo nell’antica Grecia – e poi durante l’Impero Romano – che ha potuto dare il meglio di sé, diventando estremamente complessa. Il mosaico divenne simbolo di status e ricchezza: adornava i pavimenti delle ville aristocratiche e decorava i templi più belli. Con l’uso di tessere in pietra, vetro e marmo, si creavano scene mitologiche, paesaggi, animali e motivi geometrici, tutti realizzati con una precisione straordinaria. A Pella, in Grecia, si trovano i primi mosaici pittorici della storia dell’arte. Oltre che il nome del primo autore conosciuto, riportato su un pannello: Gnosis

Nel Medioevo i mosaici continuano a splendere, soprattutto all’interno di chiese e basiliche cristiane. Qui venivano impiegati per decorare gli altari e le navate, con immagini sacre e scene bibliche. L’arte del mosaico assunse un significato simbolico, oltre che estetico: sulle sue tessere colorate sfavillava la divinità, sotto forma di luce riflessa, specchio di bellezza ed armonia celestiali. 

Il mosaico oggi

Oggi il mosaico ha trovato nuove applicazioni nel campo dell’arredamento e del design d’interni, che sa apprezzarne le qualità estetiche e funzionali. Sebbene il mosaico sia spesso associato a grandi opere e ambienti storici, la sua versatilità e la varietà di materiali con cui può essere realizzato lo rendono perfetto per l’uso in ogni tipo di spazio, sia residenziale sia commerciale.

Nel design contemporaneo, il mosaico è utilizzato per creare pavimenti eleganti, rivestimenti da parete, ma anche dettagli decorativi in cucina, bagno e salotto. La possibilità di scegliere tra materiali diversi, come la ceramica, il marmo, il vetro, il legno e persino il metallo, consente di ottenere soluzioni personalizzate che si adattano a qualsiasi stile, dal più classico al più moderno.

Pavimenti in mosaico: le nostre proposte

Guarisco Pavimenti, azienda con una lunga tradizione nel settore delle pavimentazioni e dei rivestimenti, propone una vasta selezione di pavimenti in mosaico di altissima qualità, realizzati con materiali pregiati e una lavorazione artigianale impeccabile. Le nostre proposte si caratterizzano per la loro eleganza senza tempo e per l’abilità nel combinare design moderno e tradizione.

Pavimenti e rivestimenti a mosaico in pietra naturale, vetro e marmo sono perfetti per creare superfici che catturano la luce e donano un tocco di lusso e raffinatezza a ogni ambiente. Personalizziamo ogni progetto in base alle esigenze del cliente: potrai scegliere tra una vasta gamma di colori, formati e pattern.

Che si tratti di pavimenti per una residenza privata, di rivestimenti per un’area commerciale o un ambiente pubblico, Guarisco Pavimenti offre soluzioni che combinano durabilità dei materiali con un’estetica ricercataSe vuoi richiedere informazioni sulla realizzazione di un pavimento in mosaico personalizzato, clicca qui e contattaci senza impegno.

PAVIMENTO IN MOSAICO: storia delle origini e modernità

La storia del mosaico è la storia di una tecnica di pavimentazione che si perde con il passare del tempo.

Il mosaico è un tipo particolare di decorazione pittorica formata dall’accostamento di piccole tessere di materia colorata (marmi, pietre, paste vitree, conchiglie) che vengono disposte a formare particolari figurazioni per ornare pavimenti, pareti e soffitti. Le origini del mosaico sono molto antiche, ma esso vive il suo periodo d’oro nel Medioevo, quando le tessere ricche e sfavillanti ricoprono le superfici delle chiese cristiane. Dopo essere stata per un certo tempo abbandonata, questa tecnica è tornata ad attirare l’interesse di importanti artisti agli inizi del Novecento.

L’uso di decorare le superfici con il mosaico ha origini molto antiche in Asia Minore e in Mesopotamia, ma è soprattutto caratteristico del mondo greco-romano prima e di quello medievale poi.

Uno degli esempi più antichi che conosciamo è un mosaico risalente al 4° secolo a.C. che si conserva a Pella, nella regione greca di Macedonia, e che rappresenta una Scena di caccia, realizzata con piccoli ciottoli accostati.

La tecnica del mosaico consiste infatti nell’accostamento di piccole sezioni di materia, dette tessere, di forma grosso modo quadrata e con superficie dai 2 ai 10 cm. Prima che le tessere vengano disposte la superficie subisce una lunga preparazione: viene steso uno strato chiamato arriccio costituito da calce, sabbia e acqua, al quale è sovrapposto un impasto di polvere di marmo, calce spenta e pozzolana in vari strati che occupano dai 3 ai 7 cm. Sull’ultimo strato, sul quale viene disegnata a colori la composizione, infine si applicano manualmente le tessere.

Diverse persone collaboravano alla preparazione e alla stesura di un mosaico. I Romani distinguevano gli operai addetti alla preparazione delle pietre o delle paste vitree dagli artisti veri e propri: il pictor imaginarius («pittore creativo») era colui che forniva il disegno o cartone, il pictor parietarius («pittore murale») colui che lo adattava alla parete e il musearius («mosaicista») l’esecutore effettivo del mosaico.

Il termine mosaico viene dal latino medioevale “musàicus” a sua volta derivante da Musa.

Le Muse, infatti venivano onorate in grotte artificiali, costruite nei giardini romani, che erano decorate con motivi ornamentali costruiti da piccole pietre coloriate variamente accostate.

E soprattutto tra il il IV° e V° secolo che la tecnica del mosaico diventa la più’ diffusa, in Roma e nei territori di un vasto impero per decorare pareti e pavimenti; e proprio in questi secoli che il mosaico raggiunge il massimo della sua diffusione e delle sue potenzialità espressive.

I mosaici romani impiegavano soprattutto pietre dure, terracotta (anche colorata) e ciottoli di forma a parallelepipedo, dette tessere. A cominciare dalla seconda metà del I° secolo a.C. pero, inizia a diffondersi anche l’uso di tessere in pasta di vetro. Esse divennero prevalenti rispetto agli altri materiali dal III° secolo d.C. in poi, imponendosi in special modo all’interno delle prime basiliche cristiane.

I colori a disposizione aumentarono enormemente con l’uso del mosaico a pasta vitrea, in quanto era sufficiente aggiungere al vetro un pigmento colorante, in quantità variabili, per ottenere intensità’ diverse di una stessa tinta. Soprattutto l’impiego di tessere di fondo dorato e argentato, ottenute con la frapposizione di una sottilissima lamina d’oro (o d’argento) fra due colate di vetro, dette luogo a profonde innovazioni nell’effetto complessivo della decorazione musiva.

Le tessere si immergevano nell’intonaco fresco che veniva via via applicato al di sopra di un sottofondo sul quale il soggetto da rappresentare era stato precedentemente disegnato oppure inciso.13

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